Postmoderno, labirintico, citazionista, metaletterario…

«Finzioni» di Jorge Luis Borges

Postmoderno, labirintico, citazionista, metaletterario, per alcuni persino politico e religioso.

«Buckley non crede in Dio, ma vuole dimostrare al Dio non esistente che gli uomini mortali sono capaci di concepire un mondo».

In effetti, «Finzioni» di Jorge Luis Borges (per la traduzione di Franco Lucentini) contiene mondi interi in poche pagine, a dire il vero, che compongono non un romanzo ma nemmeno una vera raccolta di racconti, bensì un libro dei libri, che in recensioni più autorevoli talvolta definiscono palinsesto. Io non so molto che cosa aggiungere al prologo dell’autore e alla ricca postfazione di Antonio Melis, «Un labirinto che conduce al sud», però provo a dirne passando attraverso l’esperienza di lettura che ne ho fatta.

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