«Il Maestro e Margherita» di Michail Bulgakov

«Avrei potuto sorprendevi con una storia, e invece ho scelto gli effetti speciali» (non è una citazione).
Ho appena girato l’ultima pagina de “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov e non so bene che cosa dire, o forse sì, lo so, ma non oso. Diciamo che forse un giorno lo rileggerò e mi piacerà. Forse.
Non che non sia scritto bene, eh. Ci mancherebbe che mi permettessi di fare affermazioni di questo genere su un classico tanto decantato. E anche l’immaginario è bello ricco. Sì: decisamente ricco, sin troppo magari. Ricchissimo di immagini e di personaggi, almeno in termini numerici (cambiano i nomi, ma a me sembrano tutti uguali, amici del Diavolo a parte; che poi nel mio, di immaginario, non sono nemmeno “amici” – cioè extrapersonaggi -, ma sono il Diavolo stesso che si moltiplica e si incarna, quindi un’unica trinità 😉 ).
Ma veniamo alla storia.
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