Breve trattato sui picchiatori

SOMMARIO DELLA PAGINA


«Questo è un racconto monumentale, 
come sempre 
è il ricordo della gioventù 
e dell’adolescenza selvatica». 
Dalla postfazione di Ermanno Cavazzoni

BREVE TRATTATO
SUI PICCHIATORI
NELLA SVIZZERA ITALIANA
DEGLI ANNI OTTANTA


Dal risvolto di copertina

Negli anni Ottanta, mentre in Italia spadroneggiavano i paninari, un poco più a Nord, nella Svizzera italiana, nasceva il movimento dei picchiatori. Non un movimento organizzato, per carità, ma uno spontaneo fiorire, qua e là, in questo o quel paese, di piccole e grandi bande, alcune sedentarie, altre motorizzate, dedite alla nobile arte del menar le mani.

Giovanotti, ma neanche giovanotti, spesso poco più o poco meno che ragazzi, pressoché tutti maschi – con la lodevole eccezione di Cristina Brusino detta LouLou c’est moi –, impegnati a difendere il proprio territorio, l’onore delle ragazze, il diritto di stare in santa pace ai tavolini del bar preferito.

Con una scrittura distaccata – ma che nasconde un po’ d’affetto e un po’ d’ironia – la ticinese Manuela Mazzi, in questo romanzo in forma di Breve trattato, ci guida a conoscere una “generazione perduta”: che prima di essere ricondotta – dall’età, dalla naturale evoluzione degli ormoni, dalle pressioni sociali – a una vita mediocre e innocua come quella di chiunque, ha tentato di affermare, sia pur rozzamente, la propria presenza nel mondo. Tra tutti, come un piccolo eroe omerico, spicca Matt Stehnermeier, detto Nitro, pugile per scelta e picchiatore per vocazione: che oggi, pur diventato padre di famiglia, non rinnega e non si rinnega: «C’è chi nasce lupo e chi nasce pecora. Io non sono nato pecora. Non mi piegherò mai a ciò che non ritengo giusto, in nessun ambito».

Naturalmente, è tutto inventato.

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Uscito il: marzo 2021
Collana: fremen
a cura di Giulio Mozzi
Formato: 12×19 cm
Pagine: 272
Prezzo: € 18,00
Isbn: 9788831984744

Il primo libro 
della collana "fremen"
è La questione dei cavalli 
di Arianna Ulian 

(ve ne consiglio la lettura)

VIDEO-PRESENTAZIONE

La videochiacchierata ora si trova anche su YouTube: https://youtu.be/cQu5eUGVNUc

Dire che si tratti proprio di una video-presentazione, forse è fuorviante. È più che altro una chiacchierata tra me e lo scrittore ed editor della collana ‘fremen’, Giulio Mozzi.

«Si dice spesso che la realtà superi la finzione, questo è un caso in cui la finzione si è imposta sulla realtà. E questo, devo dire, è segno di una certa qualità dell’opera. Perché tanto più un’opera narrativa persuade e convince, tanto più ha una sua forza e un suo valore». (Giulio Mozzi)

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VIDEO-PRESENTAZIONE

La videochiacchierata si trova su YouTube: https://youtu.be/2cLCYOOBc9U

«Uno spoof che ha tratto in inganno una buona parte di lettori».

Ringrazio soprattutto Sergej Roic´ per avermi invitata come ospite Al Caffè Letterario e Giacomo Morandi di Chiasso Tv; l’intervista sul Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta è stata caricata il 13 luglio 2022.

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RASSEGNA STAMPA

La verità dei picchiatori a Filo Diretto su La1 Rsi

Mercoledì 5 maggio, il “Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta”, pubblicato da Laurana, è stato ospite del programma “Filo diretto” della Radiotelevisione della Svizzera italiana.

Io sarei quella a destra, con la camicia nera, a sinistra, la conduttrice del programma, Carlotta Gallino, e al centro, il generoso Giulio Mozzi. Durante la puntata interviene anche l’antropologo Andrea Jacot-Descombes. Ringrazio tanto tutti, e in particolare Roberta Nicolò. La puntata (dura circa quaranta minuti).

Fiction travestita da indagine

Ringrazio tanto Matteo B. Bianchi per la bella lettura (finalmente qualcuno che ha capito il progetto!) che ha fatto del Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta. Ne ha parlato sul suo podcast che mi pare assai interessante. Lascio qui il link alla puntata 45esima; ne parla dal minuto 2:25 al minuto 7:12.

Qui, si può ascoltare la parte del podcast dedicata ai Breve trattato

QUI, è possibile scaricare il pdf della recensione trascritta


Il Quotidiano RSI La1

Il 14 marzo è andato in onda un servizio a cura di Raffaella Machiné sull’uscita del libro, e in particolare sulla presenza dei picchiatori nel territorio ticinese negli anni Ottanta. Il TG regionale completo si trova cliccando su questo link: LaUNO – Il Quotidiano. L’estratto del servizio è invece possibile vederlo cliccando di seguito.

Il Paleolitico individuale

Nel settimanale “Azione“, del 15 marzo 2021 è stata pubblicata – sia in versione cartacea sia in versione online – la postfazione di Ermanno Cavazzoni al libro “Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta”…


Gli anni 80 presi a cazzotti

Ringrazio Filippo Zanoli sia per l’articolo apparso su TicinoOnline.ch, sia per quello pubblicato su 20 minuti, il 23 marzo 2021. E ringrazio ovviamente anche entrambe le testate.

Così ne parla:

«Un po’ racconto di personaggi mitologici, un po’ reportage giornalistico, il libro è un simil-trattato di quegli anni in quei posti, soprattutto là sulla quella Piana che separa Locarno da Bellinzona. 

Un prodotto atipico per il panorama letterario (e non solo ticinese) del quale abbiamo voluto parlare proprio con l’autrice.»

Un trattato di botte

Ringrazio Sarah Tognola ed Elisa Manca per lo spazio dedicato il 23 marzo 2021- su ReteUno della RSI nel programma UnoOggi – e per la loro professionalità (ché il tema non è tra i più comodi ed è facile sbilanciarsi, mentre sono riuscite a creare uno spazio accogliente e non giudicante pur senza accondiscendenza), e ringrazio anche “Matt” che si è messo anonimamente a disposizione per dare la sua testimonianza dal vivo. Io, e poi Matt, parliamo nella prima parte della mattinata, a seguire, nella seconda parte, sono intervistati anche il giudice dei minori Reto Medici, e Luca Bertossa, sociologo e direttore delle inchieste federali fra la gioventù (Ch-X). Qui si trova il testo di presentazione.


© Scatto fotografo di scena - Trucco cinematografico di ©Raffaela Tufano in collaborazione con Mauro Bonetti, elaborato per i Picchiatori; utilizzabile gratuitamente citando la fonte

Un picchiatore non pentito

Strillo in prima pagina e doppia pagina interna, nell’edizione su carta del quotidiano «LaRegione» del 25 marzo 2021, grazie a Beppe Donadio, per il «Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta», secondo titolo della collana ‘fremen’ curata da Giulio Mozzi per l’editore Laurana. Da oggi in tutte le librerie e nei negozi in rete. Parla anche «Matt»!

Scarica il pdf dell’articolo qui, oppure…

Nel Ticino degli anni Ottanta

Ai microfoni di ReteDue della RSI, con Mario Fabio che cura la trasmissione Diderot – Le voci dell’attualità per parlare del Breve trattato sui picchiatori della Svizzera italiana negli anni Ottanta (Laurana editore). L’intervista è andata in onda in diretta il 29 marzo 2021. Ringrazio ReteDue, Mario Fabio, Barbara Camplani e Mattia Pelli.

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Non serve essere svizzeri

«Estremo messaggio al lettore: il Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta, di Manuela Mazzi, è un libro che si può leggere con piacere e profitto; oseremmo dire: è un libro da leggere, e che ti darà piacere e profitto. E, per goderlo e apprezzarlo, non è minimamente necessario essere svizzeri (mentre, va detto, è utile – benché non indispensabile – avere qualche memoria degli anni Ottanta: il punk, i paninari, quella roba là)».

È lunga, e spettacolare. Una lezione più che una recensione. Ringrazio l’inarrivabile Ennio Bissolati per questa critica letteraria, che, per contenuto, forma e firma, indossa gli stessi abiti del “Breve trattato”, dicendone prima ancora di parlarne. E ringrazio dunque anche Giulio Mozzi per avermi dato il suo contatto e “Un libro tira l’altro, il passaparola dei libri” per aver pubblicato il testo.

Inclassificabile Mazzi

«Lettura che sorprende senza motivo. La singolarità di questo libro di Manuela Mazzi consiste proprio nella sua inclassificabilità, nella sua sfuggevolezza, nella oggettiva impossibilità di categorizzarlo. Mi piace pensare che tutte le pagine rappresentino un guizzo creativo, una rottura dei classici costrutti narrativi per realizzare un percorso che si riempie di mito e di realtà, di farsa e di leggenda».

Alessandro Orofino, che ringrazio per aver letto il libro e per le parole spese nella sua recensione su LuciaLibri, dà una versione del “Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta” mista rispetto alle due tendenze più gettonate: chi lo ha preso per “tutto vero”, chi lo ha preso per “tutto narrativa”.


Chi erano i picchiatori?

«Racconto dopo racconto, narrato con stile incalzante da giornalista quale è Manuela Mazzi, si forma il bouquet dei picchiatori: chi erano, cosa ascoltavano, a che film si ispiravano».

Ringrazio tanto anche Sara Rossi Guidicelli per l’intervista apparsa oggi sulla Rivista 3valli e per il grande spazio dedicato al libro e al tema.

Cronache «fascinorose»

«…che è anche un modo per raccontare il momento confuso dell’adolescenza in provincia, quando anche ritrovarsi per fare rissa è un modo per sopravvivere al disagio generazionale. Negli anni Ottanta, come ai giorni nostri, dal momento che il modo di sfogare in maniera violenta il periodo spesso torbido e confuso della giovinezza è un tratto comune a tutte le epoche, le comunità».

In Critica letteraria Giulia Marziali, che ringrazio, recensisce il “Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta”


…dopo i pugni, il terzo tempo

«Questa storia ci porta alle soglie della narrazione, lasciandoci il dubbio di essere vera dentro e fuori di essa, nella tonalità e nell’atmosfera che la percorrono, perché la rabbia è la faccia di una generazione non solo della Svizzera italiana negli anni Ottanta, ma forse dell’Occidente intero».

Roberto Cescon, che ringrazio, ha recensito in “PulpLibri” il “Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta” (Il 7 maggio 2021)

Leggere le botte

«Mi sono ritrovato in mezzo a:
risse, scazzottate, bande rivali e interventi della polizia!».

Ringrazio il gestore del profilo Mangia Carta per aver letto e aver speso belle parole sul Breve trattato. (Il 6 maggio 2021)


…e vecchi stereotipi

«Sembra difficile immaginare che in un paese così ‘ordinato e tranquillo, dove si sta bene’ come la Svizzera, ci fossero delle bande agguerrite sparse sia nelle aree metropolitane che nelle periferie. Leggere per credere: nel libro si racconta di capibranco, gregari, picchiatori liberi e gang».

Ringrazio Rossana Cacace, direttrice del Corriere dell’italianità, giornale con sede a Zurigo, per aver dato tanto spazio all”intervista dedicata al “Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta”, edito da Laurana editore, Milano, e secondo titolo della collana ‘fremen’ a cura di Giulio Mozzi. (Il 15 aprile 2021)

Immagine

Woodstock alla Maggia

«Il libro, scritto in forma di trattato, è divertente e aneddotico e si legge col sorriso sulle labbra (…) A una distanza di trent’anni e i relativi costi fisici subiti dalle vittime, il tutto assume le sembianze di un gioco, magari pericoloso. Fu vera gloria? Probabilmente no, anche se la vita un po’ fracassona della nostra giovinezza ci appare sempre più piacevole di quella che fu nella realtà. In ogni caso, eravamo vivi e vegeti, perbacco!».

Ringrazio il critico Sergio Roic che ha scritto una recensione del “Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta” pubblicata oggi sulle pagine culturali del Corriere del Ticino.

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Ma allora cos’è?

«Ogni tanto mi capita di essere d’accordo con Giulio Mozzi. Per esempio, quando descrive la scrittrice Manuela Mazzi come una persona “empatica, altruista e dotata di un’intelligenza straordinariamente prensile”. O quando dice che il suo strano oggetto – non so come chiamarlo e tra poco vi spiegherò perché – merita di essere accostato a certe Vite di Giuseppe Pontiggia o Ermanno Cavazzoni e ha un titolo, Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta che è “settecentescamente spropositato”.»

Pangea.news, la rivista diretta da Davide Brullo, Francesco Consiglio mi ha intervistata, in merito al libro “Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta”. E io ringrazio.

Cavalieri di un onore di serie B

«I picchiatori della Svizzera Italiana vengono fuori come violenti attaccabrighe, in certi casi circonfusi da un alone di romanticismo, come cavalieri di un onore di Serie B, pronti a sfogare coi pugni quella fase della vita che risponde ai sussulti della giovinezza, senza prospettiva e divorati dall’attimo. L’eco del loro passaggio risuona ancora nei bar, nelle discoteche e nei parcheggi d’oltre confine, e nelle osterie, dove si andava, prima di tutto, per fare a botte».

Paolo Melissi, che ringrazio, ha recensito in Satisfiction il Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta.


Le gesta di una “generazione perduta”

«Un catalogo di personaggi al limite della realtà che, secondo la definizione di Giulio Mozzi nell’introduzione del volume, sembra quasi un bestiario come il Libro degli esseri immaginari di Jorge Luis Borges e Margarita Guerrero. La scrittura è diretta e immediata e ci restituisce un affresco di uno spaccato della Svizzera italiana che non esiste più ma che ha fatto storia al di là della frontiera».

Mario Sellitri, che ringrazio per aver letto il libro e per le parole spese nella sua recensione su Mangialibri, aveva già recensito qualche altro mio romanzo, per cui la riconoscenza è doppia.

Passioni alcolico-musicali

Lusinga molto essere accostati ad autori svizzeri noti come Pedro Lenz. È accaduto sull’Indice dei libri del mese (maggio 2022), grazie a Claudio Panella (dottore di ricerca in letterature comparate all’Università di Torino) che ha citato il Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta nella recensione di Primitivo, l’ultimo romanzo del bernese tradotto anche in italiano: «Inoltre, analogamente al Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta (Laurana, 2021) di Manuela Mazzi, Lenz passa in rassegna i ritrovi, i locali e le passioni alcolico-musicali della propria generazione».


Con gli occhi di Arianna

L’amica Arianna Ulian che ha firmato il primo romanzo della collana ‘fremen’, La questione dei cavalli, il 18 marzo 2021 ha speso qualche parola sull’imminente uscita dei Picchiatori, in un post su Facebook. Nei suoi occhi mi sono riconosciuta. E per questo le sono molto grata.

La Svizzera che non ti aspetti

Alessio Moitre, gallerista torinese e – a quanto vedo dall’introduzione – lettore onnivoro e curioso, cura per il sito outsidersweb.it la rubrica dei consigli letterari. Ha speso qualche parola anche per i picchiatori. Ho apprezzato: la dedica agli OUTSIDERS della selezione letteraria (molto ‘fremen’) e il fatto che abbia colto una delle ragione per cui questo libro cerca spazio tra i lettori oltre il confine elvetico, tanto da essere stato scritto pensando anche ai lettori che della Svizzera hanno un’immagine stereotipata e non sempre sovrapponibile con la realtà.


Presto in libreria

Nel notiziario di ReteUno e di ReteDue della RSI (Radiotelevisione Svizzera Italiana), domenica 7 marzo 2021, è stata annunciata la pubblicazione del Breve Trattato grazie al servizio di Luigi Frasa. Il libro uscirà il 25 marzo.

Dissonanze

Grazie a Monica Winters, nel mese di luglio del 2017, sono stata ospite della «scia di trasmissioni culturali» denominata «dissonanze» per fare due chiacchiere insieme e parlare dell’inedito sui picchiatori, che nel 2021 ha trovato editore. Su Radio Onda d’Urto.


Epica Cantonale

«…la scrittrice costruisce una sorta di epica ticinese e dal basso popolata (appunto) di picchiatori e picchiati, bande, (pochi) poliziotti e costellata di aneddoti e risse coreografate quasi come in un film di Bud Spencer e Terence Hill.»

Ringrazio Marco Patrone e la sua rivista online Recensire il mondo per la recensione al mio Breve Trattato.

Carismatici vendicatori

«In un certo senso il trattato di Manuela Mazzi non poteva trovare momento più opportuno di questa pandemia per uscire»

Ringrazio Natascha Fioretti per l’articolo sul Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta apparso oggi nell’Illustrazione Ticinese.

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Note di lettura dei lettori

DAL MONDO DI FACEBOOK e di INSTAGRAM – Cliccando sui nomi si apre una finestra con la nota di lettura integrale.

“(…) ho apprezzato la prosa precisa, chirurgica, l’assenza di giudizio, la restituzione della memoria di fatti e persone, la curiosità verso il fenomeno e la dedizione prestata alla distinzione e catalogazione di tutti gli aspetti che hanno caratterizzato i diversi picchiatori e le diverse bande (…)”
Nota di lettura di Gian Marco Griffi
“(…) ne è uscito questo bestiario ticinese ma anche universale, questa Iliade senza dèi tra i piedi, dove i molti Achilli e i molti Ettori e i molti Aiaci non rendono conto a nessuno tranne che a loro stessi e al loro onore/orgoglio di picchiatori; l’arte di menare le mani, insomma, quella fatta di leggi e codici appartenenti a un mondo selvatico e selvaggio che noi non potremo mai comprendere del tutto (…)”
“…ci mostra con la sua esperienza diretta quale sia l’unico vero segreto del successo: il lavoro duro”.
“Io invece l’ho letto e ne ho amato lo schietto realismo. Mi ha fatto venir voglia di rivedere il film “Fight Club” che pur con atteggiamenti diversi, analizza gli aspetti dell’umanità che la modernità tecnologica e politicamente corretta mette troppo spesso sotto al tappeto. La violenza fa parte della natura umana e trascurarla o pensare di averla debellata è miope.” (…) “La narrazione secca e giornalistica, gli eventi che si susseguono e sono presenti in varie parti del libro come in una specie di Antologia di Spoon River dei vivi, anzi alcuni in verità sono morti, fanno il resto.”
Nota di lettura di Wanda Luban
“Ma.Ma. ha sapientemente infilato una collana a base di un impasto terrigno e lunare. La mia perla preferita è Il Corvo (…)”
Nota di lettura di Nicola Mazzi
“(…) va letto. È un mix di storia e fiction, è divertente e duro. Sono racconti di un’età che è lontana nel tempo, ma vicina nella memoria. Sono scritti bene e intrisi di quel gergo ticinese che ci fa amare questo posto. Ed è anche un bell’oggetto.”
Nota di lettura di Maria Luisa Mozzi
“(…) il “noi” narrante del Breve trattato ci mostra gli ambienti, i modelli (cantanti, personaggi di film), la volontà di affermazione in cui e con cui sono cresciuti i picchiatori. (…) La voce narrante, empatica, a volte ironicamente cerimoniosa, ma “padrona di casa” che non esprime pareri, ci fa dedurre dalle loro azioni le ragioni dei picchiatori, il loro codice di comportamento, i loro valori paleolitici, come dice Ermanno Cavazzoni nella postfazione, per i quali si battono da eroi (…)”
Nota di lettura di Francesca Negroni
“Ironico, sorprendente, poetico e scritto molto bene.”
Nota di lettura di Luisa Jane Rusconi
“Molto ben scritto, ironico… e dalla copertina irresistibile. (…) Me lo sto proprio gustando con piacere!”
Nota di lettura di Armando Zeta
“(…) un bellissimo libro, letto d’un fiato”

Altre segnalazioni…

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GALLERIA FOTOGRAFICA

Didascalie

1. © Scatto fotografo di scena – Trucco cinematografico di ©Raffaela Tufano (raffaelatufano.wordpress.com) in collaborazione con Mauro Bonetti (svenbonettiart.wordpress.com), elaborato per i Picchiatori; utilizzabile gratuitamente citando la fonte

2. © Photo Ma.Ma. Edition – graffito, boxe, cuore, picchiatori; utilizzabile gratuitamente citando la fonte

3. © Scatto fotografo di scena – Trucco cinematografico di ©Raffaela Tufano (raffaelatufano.wordpress.com) in collaborazione con Mauro Bonetti (svenbonettiart.wordpress.com), elaborato per i Picchiatori; utilizzabile gratuitamente citando la fonte

4. © Scatto fotografo di scena – Trucco cinematografico di ©Raffaela Tufano (raffaelatufano.wordpress.com) in collaborazione con Mauro Bonetti (svenbonettiart.wordpress.com), elaborato per i Picchiatori; utilizzabile gratuitamente citando la fonte

5. © Fotografia di Ksenja Mazzi – il Breve trattato e sullo sfondo la Città di Lugano affacciata sul lago Ceresio; utilizzabile gratuitamente citando la fonte

6. © Fotografia di Ksenja Mazzi – Manuela Mazzi davanti alla cremagliera della funicolare del Monte Brè; utilizzabile gratuitamente citando la fonte

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Resoconto Presentazioni

Ma.Ma., Dario Galimberti, Sabrina Caregnato e Stefano Vassere, nel cortile adiacente la Biblioteca Cantonale di Lugano (foto di Nicola Mazzi)

Il romanzo storico a Km0

L’incontro letterario si è tenuto il 20 agosto a Lugano (nel piazzale adiacente alla Biblioteca cantonale), organizzato principalmente dalla Biblioteca cantonale, nell’ambito della manifestazione Chilometro zero.

Questa, la locandina.

La compagnia degli altri che siamo noi è da non dire, quello che ho riso l’altrieri notte poi, a cena inoltrata, ecco, erano anni che non mi capitava. All’incontro, che chi se l’aspettava un seguito così, (Grazie!), puntuale, molto preparato, ottimo padrone di casa cortese e professionale, sempre sul pezzo, è stato Stefano Vassere; discreto, generoso e gentleman, lo scrittore architetto o l’architetto scrittore Dario Galimberti; preparatissima, appassionata, elegante e gentile, l’autrice di romanzi storici tra i più avventurosi, Sabrina Caregnato, e mitico Sergio R. e… niente, sarebbe un ringraziamento. A chi è stato con noi venerdì sera. E la notte.

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