«Dracula» di Bram Stocker

Che singolare esperienza è stata la lettura di “Dracula”, il romanzo di Bram Stocker. Mi ha fatto la stessa impressione che mi fece leggere due o tre racconti di Edgar Allan Poe. Entrambi gli autori vengono spesso descritti come narratori di storie cupe e ricche di orrore, eppure – sarà che ormai la storia di Stoker è sin troppo nota o sarà che l’età mi gioca contro – io che pure son parecchio sensibile non ho percepito nessun pericolo, nessuna tensione, nessuna paura e manco un eventuale disagio per le ambientazioni. Anzi.
E pensare che non ho mai visto nemmeno un solo minuto di film che riguardi Dracula o altri vampiri in generale. Manco un fumetto. Riassumendo, non spaventa, ma è comunque un romanzo magnifico. E forse anche proprio perché non è così spaventoso, cioè magari è bello proprio perché non punta davvero su questo ma sulle relazioni che intercorrono tra i personaggi. Secondo me.