Ma che bella fiaba

«Vinpeel degli orizzonti» di Peppe Millanta 

…e a modo suo profonda al di là degli stilemi che fanno il loro lavoro: il ragazzino vive una relazione disfunzionale con il padre, la bambina è bionda con gli occhi azzurri, i pentimenti son tutti amari, l’oste è un po’ orco, gli amici, immaginari, le stelle sono cadenti e i nani ovviamente vanno lanciati… mentre il mare resta la grande sfida. Eh sì, ho letto “Vinpeel degli orizzonti” di Peppe Millanta (Neo Edizioni) e nella sua estrema semplicità mi è proprio piaciuto. Più per il contenuto. È una storia tanto carina.

LA TRAMA
In un mondo sospeso tra l’Altrove noto e la perdita di noi stessi ci sta un villaggio di infelici distratti e indaffarati, dove un ragazzino, giusto nel posto sbagliato, tenta di superare il nulla per riscoprire i propri sogni, e si impegna per salvare un’amica regalandole emozioni perdute. Insomma una fiaba terapeutica per combattere i mali della realtà. Dove la grande fuga è in verità un ritorno.

OLTRELATRAMA
L’immaginazione è bella, i personaggi riusciti proprio bene e ognuno di loro ha un ruolo così preciso che, anche se sono numerosi, nessuno è di troppo e tutti vengono ben ricordati, le metafore semplicissime ma con varianti colorate e la lingua più che piana, ma rinforzata da scelte formali (graficamente parlando; vedi l’immagine in calce) che talvolta ne amplificano l’effetto – come quando i pensieri del protagonista si infilano a forza nei paragrafi della narrazione. Dialoghi essenziali. Forse qua e là ho pensato che ci stessero troppe parole, ma che fanno gioco nel caso del registro linguistico scelto, che è per l’appunto quello della fiaba per cui non guasta qualche parola o aggettivo posti ad arrotondare concetti e affermazioni. In somma è un romanzo anche alla portata di ragazzi, ma piacevole da leggere pure per gli adulti, così riuscito che a un certo punto sorprende per la profondità che riesce a raggiungere con tanta semplicità.
La parte più bella è certamente l’incontro con la ragazzina con le belle definizioni di alcune emozioni. È il libro che ci voleva in questi giorni, so io perché.
Solo non capisco come Ned ritrovò le conchiglie prese a calci e sbriciolate da Vinpeel qualche capitolo prima…
Mentre mi piace molto la copertina e l’oggetto libro proprio da un punto di vista tattile. Va be’ ognuno ha i propri “valori”.

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